EMA: l'antinfiammatorio Tofacitinib deve essere usato con cautela nei pazienti ad alto rischio di sviluppare coaguli di sangue


L’EMA ( European Medicines Agency ) ha informato che Xeljanz ( Tofacitinib ) deve essere impiegato con cautela nei pazienti ad alto rischio di sviluppare coaguli ematici.

Tofacitinib è un immunosoppressore reversibile, competitivo il quale si lega al sito di legame dell’adenosina trifosfato ( ATP ) nella fessura catalitica del dominio delle JAK ( Janus chinasi ). Come risultato del legame con il sito dell’ATP, Tofacitinib inibisce la fosforilazione e, di conseguenza, l’attivazione delle JAK, prevenendo così la fosforilazione e l'attivazione delle STATs ( signal transducer and activator of transcription ) e quindi l'attivazione della trascrizione genica. Ciò porta a una diminuzione della produzione di citochine e alla modulazione della risposta immunitaria.

L’efficacia e la sicurezza del trattamento con Tofacitinib nella colite ulcerosa sono state dimostrate in tre trial clinici controllati ( OCTAVE Induction 1 trial, OCTAVE Induction 2 trial e OCTAVE Sustain trial ).

Negli studi OCTAVE Induction 1 e OCTAVE Induction 2, la remissione a 8 settimane era compresa tra il 17% e il 18% nel gruppo Tofacitinib rispetto al 4% ( P inferiore a 0.001 ) e 8% nel gruppo placebo ( p = 0.007 ) mentre nello studio OCTAVE Sustain, la remissione a 52 settimane si è verificata nel 34.3% dei pazienti nel gruppo Tofacitinib 5 mg e nel 40.6% nel gruppo Tofacitinib 10 mg rispetto all'11.1% nel gruppo placebo ( P inferiore a 0.001 per entrambi i confronti con placebo ).

Tofacitinib ha mostrato, inoltre, un buon profilo di tollerabilità in tutti e tre gli studi. In particolare, negli studi OCTAVE Induction 1 trial e OCTAVE Induction 2 trial le infezioni sono state l’evento avverso più comune specialmente nel gruppo trattato con Tofacitinib 10 mg ( 23.3% e 18.2%, rispettivamente ) rispetto al gruppo placebo ( 15.6% e 15.2% ).
Nello studio OCTAVE Sustain, le infezioni si sono verificate nel 35.9% dei pazienti nel gruppo Tofacitinib 5 mg e nel 39.8% nel gruppo Tofacitinib 10 mg rispetto al 24% nel gruppo placebo.

Eventi avversi gravi, meno comuni, comprendono: comparsa di cancro ( melanoma e linfoma ) e infezioni opportunistiche che possono portare ad ospedalizzazione e decesso.

Altri eventi avversi comuni sono rappresentati da: cefalea, rinofaringite e rash cutaneo.

A seguito della revisione dei dati di sicurezza di uno studio clinico ancora in corso ( studio A3921133 ) in pazienti con artrite reumatoide con un aumentato rischio di malattie cardiovascolari, e a seguito della rivalutazione dei dati provenienti da studi precedenti è stato dimostrato che Tofacitinib aumenta il rischio di sviluppare coaguli di sangue nelle vene profonde e nei polmoni.
Tale rischio è risultato più alto nei pazienti che assumevano Tofacitinib, in particolare con la dose da 10 mg due volte al giorno e in quelli in trattamento per un periodo prolungato.
I risultati hanno anche mostrato un ulteriore aumento del rischio di infezioni gravi e fatali nei pazienti di età superiore ai 65 anni.

Di conseguenza, l’EMA ha raccomandato che Tofacitinib debba essere impiegato con cautela nei pazienti ad alto rischio di sviluppare coaguli di sangue.
Inoltre, il trattamento di mantenimento con dosi di 10 mg due volte al giorno non è raccomandato nei pazienti con colite ulcerosa ad alto rischio di sviluppare coaguli di sangue a meno che manchi la disponibilità di un trattamento alternativo adeguato.
I pazienti di età superiore ai 65 anni debbano essere trattati con Tofacitinib solo quando non sia disponibile un trattamento alternativo.

Informazioni per i pazienti

a) Tofacitinib può aumentare il rischio di sviluppare coaguli di sangue nei pazienti che sono già ad alto rischio;

b) Qualora il paziente sia già in trattamento con Tofacitinib il medico dovrà valutare il rischio di sviluppare coaguli di sangue e modificare il trattamento se necessario;

c) Un paziente è ad alto rischio di sviluppare coaguli di sangue nei polmoni e nelle vene profonde se ha avuto un infarto miocardico o se soffre di insufficienza cardiaca, o di un disordine ereditario della coagulazione o se si sono manifestati in passato coaguli di sangue.

d) Un paziente può essere anche a rischio se assume contraccettivi ormonali combinati o una terapia ormonale sostitutiva, se sta per essere sottoposto o si è sottoposto di recente a un intervento chirurgico importante o in caso di immobilità;

e) Per valutare il rischio il medico prenderà in considerazione l'età, l'eventuale obesità ( indice di massa corporea [ BMI ] maggiore di 30 ), la presenza di diabete mellito, pressione sanguigna elevata, o se il paziente è fumatore;

f) Qualora il paziente sia ad alto rischio o se ha un’età maggiore di 65 anni, il medico potrebbe modificare il trattamento nel caso in cui sia disponibile un trattamento alternativo;

g) Il paziente in trattamento con Tofacitinib non deve modificare la dose o interrompere l’assunzione del medicinale senza averne discusso prima con il proprio medico;

h) Nel caso in cui il paziente sviluppa improvvisa mancanza di respiro o difficoltà nella respirazione, dolore al petto o nella parte superiore della schiena, gonfiore delle gambe o delle braccia, deve richiedere immediatamente un consulto medico. Questi possono essere sintomi di un coagulo di sangue nei polmoni o nelle vene. ( Xagena_2019 )

Fonte: EMA, 2019

Xagena_Medicina_2019