Informazioni di sicurezza per Ribociclib, un farmaco per il tumore alla mammella HR+/HER2- avanzato o metastatico


Ribociclib ( Kisqali ) è un medicinale di prescrizione approvato in combinazione con un inibitore dell’aromatasi come terapia iniziale endocrina combinata in donne con tumore della mammella avanzato o metastatico positivo per i recettori ormonali ( HR ) e negativo per il recettore 2 del fattore umano di crescita epidermica ( HER ) [ HR+/HER2- ] oppure con Fulvestrant ( Faslodex ) come terapia iniziale endocrina combinata o in progressione durante la terapia endocrina in donne in post-menopausa con tumore mammario avanzato o metastatico HR+/HER2-.

Ribociclib può causare un problema cardiaco noto come prolungamento del tratto QT. Questa condizione patologica può generare un battito cardiaco anomalo e portare alla morte.
Ribociclib non è indicato in concomitanza con Tamoxifene per l’aumentato rischio di prolungamento del tratto QT.
Le pazienti devono riferire immediatamente al personale sanitario se hanno notato una variazione del battito cardiaco ( veloce o irregolare ) o se hanno avuto vertigini o svenimenti.

Ribociclib può causare gravi problemi epatici. Le pazienti devono riferire immediatamente al personale sanitario se hanno osservato uno qualsiasi dei seguenti segni o sintomi, caratteristici dei disturbi epatici: ingiallimento della cute o della sclera oculare ( ittero ), colore delle urine scuro o bruno ( colore del thé ), sensazione di estrema stanchezza, dolore nella parte destra alta dello stomaco ( addome ) e sanguinamento o ematomi più frequentemente del normale.

Un basso numero di globuli bianchi è molto comune quando si assume Ribociclib e può portare a infezioni anche gravi. Le pazienti devono riferire immediatamente al personale sanitario se hanno notato segni o sintomi riconducibili a un basso numero di globuli bianchi o a infezioni, come febbre e brividi.

Prima di assumere Ribociclib, le pazienti devono riferire al personale sanitario se sono in gravidanza, o ne pianificano una, perché Ribociclib può causare danni al feto.
Le donne fertili che assumono Ribociclib devono utilizzare metodi anticoncezionali molto efficaci durante il trattamento e per almeno 3 settimane dopo l’ultima dose di farmaco.
Le donne non devono allattare durante la terapia con Ribociclib e per almeno 3 settimane dopo l’ultima dose.

Le pazienti devono riferire al personale sanitario quali terapie stanno assumendo, sia quelle su prescrizione medica che i farmaci da banco, oltre a vitamine e supplementi naturali a base di erbe, perché possono interagire con Ribociclib.
Le pazienti devono evitare di assumere pompelmo o succo di pompelmo durante la terapia con Ribociclib.

Gli effetti collaterali più frequenti ( incidenza maggiore o uguale al 20% ) comprendono: infezioni, ridotto numero di globuli bianchi, cefalea, tosse, nausea, stanchezza, diarrea, vomito, costipazione, perdita dei capelli e rash.
Gli effetti collaterali più comuni di grado 3/4 ( incidenza superiore al 5% ) erano infezioni, basso numero di neutrofili, leucociti e globuli rossi, esami anomali di funzionalità epatica, basso numero di linfociti, bassi livelli di fosfato e vomito.
Anormalità sono state osservate anche nei test ematologici e di laboratorio chimico-clinico. ( Xagena_2019 )

Fonte: Novartis, 2019

Xagena_Medicina_2019