Maviret, a base di Glecaprevir e Pibrentasvir, nel trattamento dell'epatite C
Maviret 100 mg/40 mg 84 ( 4x21 ) compresse rivestite con film, è un farmaco a base dei principi attivi Glecaprevir e Pibrentasvir, appartenente alla categoria dei farmaci antivirali.
Maviret è indicato per il trattamento dell'infezione cronica da virus dell'epatite C ( HCV ) negli adulti.
Il trattamento con Maviret deve essere iniziato e monitorato da un medico esperto nella gestione di pazienti con infezione da HCV.
La dose raccomandata di Maviret è 300 mg/120 mg ( tre compresse da 100 mg/40 mg ), assunte per via orale, una volta al giorno con del cibo.
La durata raccomandata del trattamento con Maviret per i pazienti con infezione da HCV genotipo 1, 2, 3, 4, 5 o 6 con malattia epatica compensata ( con o senza cirrosi ) è di 8 o 12 settimane, fino a un massimo di 16 settimane.
Nel caso in cui una dose di Maviret venga dimenticata, la dose prescritta può essere assunta entro 18 ore dal momento in cui doveva essere assunta. Se sono trascorse più di 18 ore dall'orario abituale di assunzione di Maviret, la dose dimenticata non deve essere assunta e il paziente deve assumere la dose successiva in base allo schema posologico abituale.
I pazienti devono essere istruiti a non assumere una dose doppia.
In caso di vomito entro 3 ore dalla somministrazione del farmaco, deve essere assunta una dose aggiuntiva di Maviret. Se il vomito si manifesta più di 3 ore dopo la somministrazione, non è necessaria una dose aggiuntiva di Maviret.
Non è richiesto un aggiustamento della dose di Maviret nei pazienti anziani.
Non è richiesto un aggiustamento della dose di Maviret nei pazienti con compromissione renale di qualsiasi entità, inclusi i pazienti in dialisi.
Non è richiesto un aggiustamento della dose di Maviret nei pazienti con compromissione epatica lieve ( Classe A secondo Child-Pugh ).
Maviret non è raccomandato nei pazienti con compromissione epatica moderata ( Classe B secondo Child-Pugh ) ed è controindicato nei pazienti con grave compromissione epatica ( Classe C secondo Child-Pugh ).
Maviret può essere utilizzato per un minimo di 12 settimane nei pazienti sottoposti a trapianto di fegato.
Una durata del trattamento pari a 16 settimane deve essere considerata nei pazienti con infezione da genotipo 3 già trattati con peg-Interferone + Ribavirina +/- Sofosbuvir, oppure Sofosbuvir + Ribavirina.
La sicurezza e l'efficacia di Maviret nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili.
I pazienti devono essere istruiti a ingerire le compresse intere, con del cibo e non devono masticare, frantumare o rompere le compresse perchè ciò potrebbe alterare la biodisponibilità dei principi attivi.
Maviret è controindicato nei soggetti con ipersensibilità ai principi attivi o a uno qualsiasi degli eccipienti; nei pazienti con compromissione epatica grave ( Classe C secondo Child-Pugh ).
Casi di riattivazione del virus dell’epatite B ( HBV ), alcuni dei quali fatali, sono stati segnalati durante o dopo il trattamento con agenti antivirali ad azione diretta.
Lo screening per il virus HBV deve essere eseguito in tutti i pazienti prima dell’inizio del trattamento.
I pazienti con co-infezione HBV-HCV sono a rischio di riattivazione di HBV e devono quindi essere controllati e gestiti in accordo alle attuali linee guida cliniche.
Glecaprevir e Pibrentasvir sono inibitori della P-glicoproteina ( P-gp ), della proteina di resistenza del cancro alla mammella ( breast cancer resistance protein, BCRP ) e del polipeptide trasportatore di anioni organici ( OATP ) 1B1/3.
La co-somministrazione di Maviret potrebbe aumentare le concentrazioni plasmatiche di medicinali che sono substrati di P-gp ( ad es. Dabigatran etexilato [ Pradaxa ], Digossina ), BCRP ( ad es. Rosuvastatina [ Crestor ] ) o OATP1B1//3 ( ad es. Atorvastatina [ Torvast ], Lovastatina [ Rextat ], Pravastatina [ Pravachol ], Rosuvastatina, Simvastatina [ Sinvacor ] ).
Per gli altri substrati di P-gp, BCRP o OATP1B1/3 potrebbe essere necessario un aggiustamento della dose.
Glecaprevir e pibrentasvir sono deboli inibitori in vivo del citocromo P450 ( CYP ) 3A e uridina glucuronosiltransferasi ( UGT ) 1A1. Non sono stati osservati aumenti clinicamente significativi dell’esposizione dei substrati sensibili del CYP3A ( Midazolam [ Ipnovel ], Felodipina [ Plendil ] ) o di UGT1A1 ( Raltegravir [ Isentress ] ) quando somministrati con Maviret.
I dati relativi all’uso di Glecaprevir o Pibrentasvir in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato ( meno di 300 esiti delle gravidanze ).
Gli studi su modelli murini con Glecaprevir o Pibrentasvir non hanno indicato effetti dannosi diretti o indiretti di tossicità riproduttiva.
La tossicità materna associata alla perdita embrio-fetale è stata osservata nel coniglio con Glecaprevir ed ha precluso la valutazione di Glecaprevir alle esposizioni cliniche in queste specie.
A scopo precauzionale, l’uso di Maviret non è raccomandato durante la gravidanza.
La valutazione della sicurezza di Maviret nei soggetti con malattia epatica compensata ( con o senza cirrosi ) trattati per 8, 12 o 16 settimane è stata basata su studi di fase 2 e 3, in cui sono stati valutati circa 2.300 soggetti.
Le reazioni avverse più comunemente segnalate ( incidenza maggiore o uguale a 10% ) sono state mal di testa e affaticamento.
Meno dello 0.1% dei soggetti trattati con Maviret ha manifestato reazioni avverse gravi ( TIA; attacco ischemico transitorio ).
La percentuale dei soggetti trattati con Maviret che hanno interrotto permanentemente il trattamento a causa di reazioni avverse è stata dello 0.1%.
Il tipo e la gravità delle reazioni avverse in soggetti con cirrosi erano generalmente paragonabili a quelli osservati nei soggetti senza cirrosi. ( Xagena_2017 )
Fonte: EMA: 2017
Xagena_Medicina_2017