Gestione domiciliare dei pazienti con forma lieve-moderata di COVID-19


Un documento della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie ( Simg ), in collaborazione con la Società italiana di malattie infettive e tropicali ( Simit ), ha fornito indicazioni per la gestione domiciliare di una persona positiva al virus SARS-CoV-2.

Pazienti COVID-19 che possono essere trattati a casa

I pazienti asintomatici o quelli con malattia lieve o moderata senza fattori di rischio per evoluzione sfavorevole ( età superiore a 60 anni, fumo, obesità, malattie cardiovascolari, diabete mellito, malattia polmonare cronica, malattia renale cronica, immunosoppressione e tumore ) possono non richiedere intervento medico in urgenza o ricovero ospedaliero e potrebbero essere sufficientemente assistiti presso il proprio domicilio.

Gestione domiciliare della febbre nei pazienti COVID-19

L'Oms ( Organizzazione Mondiale della Sanità ) ha raccomandato che i pazienti COVID-19 ricevano un trattamento per la febbre e dolore associato all'infezione.
Il Paracetamolo è suggerito come una scelta sicura e raccomandabile per la gestione precoce e domiciliare dello stato febbrile nei pazienti COVID-19.
I farmaci antinfiammatori non-steroidei ( FANS ) sono risultati efficaci nel trattamento della sindrome simil-influenzale correlata a COVID-19; inoltre hanno dimostrato un potenziale beneficio nel contrastare la tempesta citochinica proinfiammatoria generata dall'infezione con conseguente riduzione del rischio di peggioramento delle manifestazioni respiratorie.

Valutazione domiciliare dei parametri clinici

La pulsossimetria domiciliare, valutata a riposo e dopo sforzo ( test del cammino o della sedia ), è un modo sicuro e non-invasivo per valutare la saturazione di ossigeno nel sangue. La frequenza respiratoria è un altro parametro facilmente valutabile a casa. La tachipnea è un termine usato per definire la respirazione rapida e superficiale, che non deve essere confusa con l'iperventilazione, che si verifica quando il respiro di un paziente è rapido ma profondo. La tachipnea negli adulti è definita dalla presenza di più di 20 atti respiratori per minuto, considerando che 10-20 atti respiratori per minuto rappresentano il limite della norma.

Criteri per l'ospedalizzazione di un paziente COVID-19

Il ricovero è necessario quando i segni vitali diventano instabili ma anche quando la saturazione di ossigeno diminuisce rapidamente, cioè entro 2 ore. I pazienti scarsamente sensibili alla somministrazione di ossigeno dovrebbero essere urgentemente ricoverati in ospedale, se fattibile. La decisione di ricoverare un paziente COVID-19 dipende anche dall'impossibilità di fornire un'adeguata assistenza domiciliare a causa delle condizioni socio-familiari di base.

Altri trattamenti domiciliari per i pazienti con COVID-19 da lieve a moderato

La somministrazione della terapia antivirale non è raccomandata a domicilio. Data l'evidenza di inefficaci, la combinazione di Lopinavir e Ritonavir non è raccomandata per il trattamento dei pazienti con COVID-19.

In passato era stato suggerito l'uso di Idrossiclorochina o Clorochina per la prevenzione o il trattamento domiciliare precoce dei pazienti COVID-19. Tuttavia, in una recente revisione sistematica e meta-analisi di studi randomizzati controllati, non è stata trovata alcuna prova dell'efficacia dell'Idrossiclorochina o della Clorochina,

COVID-19 è una malattia particolarmente debilitante, anche per i pazienti con sintomi lievi, pertanto, i pazienti sono spesso costretti a letto per diverse settimane, con un rischio maggiore di eventi tromboembolici. L'Eparina può proteggere l'endotelio, probabilmente riducendo il livello dei biomarcatori infiammatori, e può prevenire la disfunzione polmonare micro e macrocircolatoria e possibilmente limitare il danno d'organo. Pertanto, i pazienti COVID-19 costretti a letto con sintomi respiratori acuti potrebbero essere trattati con Eparina a basso peso molecolare a casa per prevenire il tromboembolismo polmonare.

L'Oms raccomanda l'uso di steroidi ( ad. es i cortisonici ) nel COVID-19 solo per malattia grave, ed è contraria al suo utilizzo sui pazienti COVID-19 non-gravi. La maggior parte dei pazienti COVID-19 a casa non è grave, quindi l'uso di steroidi a domicilio è limitato.

Gli antibiotici non dovrebbero essere prescritti a casa a meno che non vi sia un forte sospetto clinico di una superinfezione batterica durante il decorso di COVID-19, come evidenziato da una ricomparsa di febbre dopo un periodo di defervescenza e/o evidenza radiologica di polmonite di nuova insorgenza e/o evidenza microbiologica di infezione batterica.

In uno studio prospettico osservazionale, la carenza di Vitamina-D è stata riscontrata essere più frequente nelle forme gravi di COVID-19 tali da richiedere il ricovero in terapia intensiva. Pertanto, alcuni medici hanno suggerito l'uso della Vitamina-D con l'obiettivo di prevenire o trattare il COVID-19, ma sono necessari ulteriori studi, inclusi studi randomizzati e controllati, per valutare l'efficacia della supplementazione di Vitamina-D sul decorso clinico di COVID-19. ( Xagena_2021 )

Fonte: Simg & Simit, 2021

Xagena_Medicina_2021