Farmacovigilanza: la Tioridazina può causare disturbi del ritmo cardiaco, anche fatali


La Tioridazina ( Melleril ) non dovrebbe essere impiegata assieme ad altri farmaci che prolungano l'intervallo QT e con farmaci che producono uno squilibrio elettrolitico.
Nel corso del trattamento con la Tioridazina dovrebbe essere eseguito un ECG ad intervalli definiti e controllo degli elettroliti.
La sospensione del farmaco, come per tutti i farmaci neurolettici deve essere graduale (1-2 settimane).
Gli intervalli QT o QTc (intervallo corretto per la frequenza cardiaca) possono risultare alterati da difetti della conduzione o della ripolarizzazione.
Un'anomala ripolarizzazione può condurre all'insorgenza di "torsade de pointes", che possono degenerare in fibrillazione atriale.
I fattori di rischio per la "torsade de pointes" includono: ipokalemia, ipomagnesiemia, impiego di farmaci diuretici, bradicardia, insufficienza cardiaca congestizia, ipertrofia cardiaca e sindrome del QT lungo.
Fin dal 1964 l'Agenzia di Farmacovigilanza inglese ha ricevuto 42 segnalazioni di disordini del ritmo cardiaco ritenuti essere correlati all'impiego della Tioridazina.
Di questi 22 casi sono risultati fatali.
L'Autorità Sanitaria inglesi ha ritenuto di consigliare l'uso della Tioridazina come farmaco di seconda scelta nel trattamento della schizofrenia nelle persone adulte sempre sotto controllo di specialisti.
Il farmaco non è consigliato né negli anziani , né nei bambini.
Fonte: MCA 2001