Epatotossicità del Paracetamolo, un antipiretico e analgesico
Il Paracetamolo ( noto anche come Acetaminofene ) è uno dei composti più comunemente utilizzati in tutto il mondo; il suo uso come farmaco antipiretico e analgesico è stato predominante sin dal 1955.
Il Paracetamolo è impiegato per alleviare diversi tipi di dolore, fra cui mal di testa, emicrania, dismenorrea, mal di gola, dolore muscoloscheletrico, dolore conseguente a procedure odontoiatriche / estrazioni dentarie, mal di denti e dolore causato da osteoartrite, e per la febbre.
In condizioni d’uso normali, presenta un profilo beneficio / rischio favorevole.
I medicinali a rilascio modificato o prolungato di Paracetamolo, destinati ad avere un’azione prolungata, sono disponibili in diversi Stati membri dell’Unione Europea.
Questi comprendono medicinali contenenti il Paracetamolo come unico ingrediente; in particolare, compresse a rilascio modificato di Paracetamolo da 500 mg, 665 mg o 1000 mg, e compresse a rilascio prolungato di Paracetamolo da 500 mg.
Vi sono, inoltre, medicinali combinati a rilascio prolungato contenenti Tramadolo / Paracetamolo 75 mg / 650 mg.
Gli specifici benefici dichiarati delle formulazioni a rilascio modificato riguardano la riduzione dell’assunzione giornaliera di compresse ( dosaggio giornaliero da 4 a 3 volte per i medicinali con unico ingrediente e il regime semplificato di 2 compresse al posto di 4 per i medicinali combinati ).
Il principale problema di sicurezza con il Paracetamolo è la tossicità epatica conseguente all’assunzione di dosi elevate, sovraterapeutiche, che può essere fatale se non trattata adeguatamente.
L’ingestione di Paracetamolo rappresenta l’ingestione tossica più comunemente segnalata di una sostanza medica nel Regno Unito e in alcuni altri Paesi del SEE ( ad esempio la Svezia ) ed è l’agente farmacologico più comune di autolesionismo intenzionale.
Se il paziente si sottopone in tempo alle cure mediche d’urgenza a seguito di sovradosaggio, è disponibile un antidoto efficace, la N-Acetilcisteina ( NAC ).
La maggior parte dei Paesi ha adottato linee guida basate su un nomogramma per stabilire se il paziente debba essere trattato o meno con NAC, correlando la concentrazione sierica del Paracetamolo con il numero di ore trascorse tra l’ingestione e l’esame del sangue.
La maggior parte degli episodi di epatotossicità si verifica a causa di una tardiva presentazione in ospedale.
Per le compresse di Paracetamolo a rilascio modificato, sono state individuate 319 segnalazioni spontanee di eventi avversi dovuti a sovradosaggio dal rilascio dell’autorizzazione all’immissione in commercio. Di questi 319 casi, quasi tutti ( 98% ) si sono verificati in Svezia ( 67% ) e in Australia ( 31% ).
La maggior parte dei pazienti si è ripresa o è migliorata, mentre 2 pazienti hanno dovuto essere sottoposti a trapianto di fegato. Dei 319 casi, ne sono stati segnalati 5 mortali. Sette casi sono stati segnalati come non-intenzionali, ma nessuno è stato fatale.
Sono stati individuati tre casi di sovradosaggio ( nessuno dei quali fatale ) in relazione a un medicinale combinato a dosaggio fisso di Tramadolo / Paracetamolo a seguito di un’indagine condotta presso i Centri antiveleni nazionali.
I dati pubblicati dal Centro antiveleni svedese hanno descritto una serie di 53 pazienti con segnalazione di sovradosaggio da Paracetamolo 665 mg a rilascio modificato ( intervallo 10-166 g ).
È stata osservata un’elevatissima variabilità nei profili di farmacocinetica di pazienti avvelenati da formulazioni a rilascio modificato.
Nei pazienti avvelenati erano prolungate sia la durata dell’assorbimento sia l’emivita terminale, comportando talvolta picchi doppi.
Nel 19% dei casi sono stati osservati attraversamenti tardivi del nomogramma nel trattamento standard. Undici pazienti ( 21% ) avevano un’alanina amminotransferasi ( ALT ) sierica superiore all’intervallo di riferimento ( ALT maggiore di 50 UI/L ) a 24 ore o più. Di questi, sei pazienti hanno sviluppato epatotossicità ( ALT maggiore di 1000 UI/L ). Sette degli undici pazienti con ALT superiore all’intervallo di riferimento sono stati trattati con NAC entro 8 ore dall’ingestione e 3 hanno sviluppato epatotossicità.
Il PRAC ( Pharmacovigilance Risk Assessment Committee ) ha concluso che le raccomandazioni terapeutiche per sovradosaggi basate su formulazioni di Paracetamolo standard, compreso l’uso del nomogramma, sono inadeguate dopo l’assunzione di dosi tossiche di formulazioni a rilascio modificato.
Il dosaggio è un fattore importante in sede di interpretazione dei dati sull’avvelenamento da Paracetamolo. La Comunità scientifica concorda sul fatto che i sovradosaggi massicci sono particolarmente difficili da trattare.
Le caratteristiche farmacocinetiche intrinseche di questi medicinali a rilascio modificato, con una parte del contenuto di Paracetamolo a rilascio immediato e una ( gran ) parte a rilascio ritardato, differiscono dalle formulazioni a rilascio immediato. Ciò comporta diversi profili farmacocinetici anche a sovradosaggi confermati dai dati disponibili, comprese le serie di casi pubblicate, che includono un’esposizione inaspettatamente prolungata al Paracetamolo e picchi doppi. ( Xagena_2016 )
Fonte: EMA, 2016
Xagena_Medicina_2016